Obiettivo principale di questo progetto è lo sviluppo e l’implementazione di un servizio dedicato alle persone anziane e fragili residenti nel comuni collinari dell’entroterra Fermano, colpiti dal terremoto del 2016, e contribuire quindi ad una strategia che permetta di mantenere una buona qualità della vita, quanto più possibile autonoma e presso la propria abitazione, mantenendo buone condizioni di salute. Molto importante inoltre, per la qualità di vita di un anziano, l’aspetto della socialità, dei rapporti interpersonali, soprattutto visto che l’inizio di questo progetto ha coinciso con la parte centrale, ancorché critica, della pandemia COVID-19.
Possiamo distinguere la fragilità in tre macro aree: la fragilità clinica (che comprende fattori quali la pluri patologia, la presenza di patologie degenerative, il dolore cronico, l’assunzione di più farmaci contemporaneamente, il numero di ricoveri in strutture ospedaliere o in pronto soccorso), la fragilità funzionale (nella quale rientrano tutti quei fattori che interferiscono con l’autonomia nelle attività della vita quotidiana quali la difficoltà di movimento, il rischio di cadute, la malnutrizione e i deficit sensoriali) ed una fragilità di tipo sociale (all’interno della quale rientrano situazioni quali l’isolamento sociale, l’abitare in ambienti non idonei, l’impossibilità di fare riferimento ad una rete affidabile ed in grado di fornire supporto ed aiuto, la povertà economica). Tutti questi fattori, variamente combinati fra loro si concretizzano nella vasta varietà di manifestazioni della fragilità.
L’unione delle tre le definizioni e l’articolazione delle tipologie di fragilità, ricalca il percorso concettuale fondante della Piattaforma Smart Village, che per quanto riguarda i servizi sanitari unisce gli aspetti medici-sanitari e bio-psico-sociali e per quanto riguarda l’aspetto del servizio sociale e dei servizi organizzativi prende in considerazione la disponibilità di servizi alla persona e i bisogni relazionali. A prescindere dalle definizioni, il concetto di fragilità ha sicuramente contribuito a spostare l’ottica da un approccio al “paziente-anziano”, incentrato sulla patologia, sia essa fisica che psichica- sociale, ad una visione più integrata e globale della salute e della persona, prendendone in considerazioni i diversi aspetti della vita, rispetto ai quali l’azione di cura di una Comunità può essere rilevante.
Il progetto I.Con-Net è un tassello importante nel quadro “Smart Village” perché interviene specificatamente su un problema molto significativo dal punto di vista della prevenzione
Si è contestualizzato il territorio di residenza dei partecipanti al progetto (verifica delle strutture presenti nei vari paesi interessati, come farmacie, supermercati, bar, ecc.) al fine di capire dove realizzare eventuali eventi di animazione, piuttosto che garantire loro beni di prima necessità, come la spesa, medicinali, il trasporto x eventuali necessità di visite specialistiche o di qualsiasi altro genere, supporto telefonico continuo per farli sentire “protetti” e curati.
Si è poi proseguito con azioni di socializzazione più strutturate, come uscite organizzate, visite guidate in luoghi naturalistici o di arte, attività ricreative presso la sede, come giochi di carte o da tavolo. Nel periodo estivo sono anche stati organizzati dei cinematografi all’aperto, molto apprezzati dalle persone, che magari da anni non assistevano ad un “cinema” come tale, se non in TV.
Per quanto riguarda l’aspetto dei servizi, dedicati al monitoring della salute delle persone anziane partecipanti al progetto, su input degli specialisti medici, sono stati distribuiti  questionari al fine di organizzare successivi incontri formativi di educazione alimentare. E’ stata poi implementata la fase di formazione sull’utilizzo di base dei dispositivi, e dei social, necessaria al fine progettuali degli stessi (iPhone, Apple watch, tablet, misuratore pressione, bilancia, dispositivo anticaduta…) attraverso la tecnica di “game based learning”.
Successivamente si è contribuito in maniera proattiva, in collaborazione con i medici specialisti, all’organizzazione degli screening: a partire dal calendario, definito dai medici stessi, alle chiamate dei pazienti, organizzare ed eseguire il trasporto quando richiesto, compilazione questionario sul grado di soddisfazione sui servizi erogati; e quando previsto la consegna ed il ritiro dei dispositivi (es: misuratore  pressione giornaliera)
Per tutti gli undici mesi del progetto sono sempre stati garantiti:
a) supporto telefonico a tutti gli utenti;
b) trasporto delle persone per qualsiasi richiesta, comprese visite specialistiche all’ospedale provinciale o regionale;
c) consegna dei beni di prima necessità, come spesa e medicine;
d) momenti di aggregazione sociale (a partire dal mese di aprile).
Tra i risultati importanti raggiunti da questo progetto ci sono i servizi implementati sul territorio. Qui di seguito verrà riportato un elenco e una breve descrizione.
  • Il servizio di trasporto sociale e sanitario per visite mediche private attivo su richiesta e diretto agli utenti del progetto.
  • Attivato il servizio di consegna della spesa e dei medicinali a domicilio per persone fragili
  • Servizio di sostegno telefonico settimanale diretto agli utenti del progetto per accettarsi che vada tutto e per far fronte ad eventuali problematiche.
  • Inoltre, sempre con cadenza settimanale, sono state attivate attività laboratoriali e sociali per tutti gli utenti del progetto per far fronte alla condizione di solitudine. Le attività svolte sono state positive da un punto di vista relazionale, inoltre hanno permesso di costruire un rapporto di fiducia essenziale ai fini della riuscita del progetto.
  • Servizio di mediazione digitale, Questo servizio consiste nella formazione e facilitazione dell’uso dei dispositivi erogati. È un servizio rivolto a tutti gli utenti del progetto e attivo su richiesta.
  • Servizio di informazione comportamentale e nello specifico sono stati attivati il servizio AFA (Attività Fisica Adattata) di gruppo e quello di Educazione Alimentare. I criteri di inclusione per questi servizi seguono l’esito dell’epicrisi emersa dalla visita multidimensionale svolta dagli utenti. La formazione è condotta dal medico professionista e dall’operatore sociale.
  • Sempre sulla base dell’esito dell’epicrisi è stata concordata l’attivazione del servizio di sostegno psicologico per gli utenti del progetto. Questo servizio è strutturato come attività di gruppo e consiste in un momento di ascolto e condivisione per affrontare i problemi quotidiani comuni e la tendenza alla solitudine e a forme di depressione, è un servizio fondamentale ai fini del miglioramento del benessere.

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